Valentina Polito Psicologa

Il mio metodo:
Terapia EMDR

La terapia EMDR (Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio terapeutico nato per lavorare sul trauma e lo stress traumatico.

Esso è poi risultato efficace per lavorare anche su altri disturbi come ad esempio: ansia, fobie, sintomi psicosomatici e traumi relazionali.

Quando si vive un’esperienza traumatica, questa viene immagazzinata nel cervello con i ricordi, le emozioni e le sensazioni provate al momento del trauma.

Alcune esperienze risultano troppo forti per essere elaborate nel modo corretto e restano, quindi, immagazzinate nel cervello con la loro carica emotiva negativa, come fossero “congelate” al momento in cui l’evento traumatico è accaduto. Spesso si ha la sensazione che il tempo non sia trascorso. Molti pazienti, infatti, nel raccontare questi episodi dicono” sono passati anni o mesi, ma è come se fosse successo ieri”. Questo accade perché le sensazioni, le emozioni e i pensieri legati all’evento o agli eventi traumatici restano attivi e vividi come al momento in cui si sono generati.

Quando si vive un’esperienza di questo tipo è possibile che uno stimolo o un evento del presente (trigger) riattivi, anche inconsapevolmente, i ricordi, le emozioni e le sensazioni negative provate al momento dell’evento generando vari effetti come ad esempio: flashback, sintomi ansiosi, sintomi dissociativi, dolore cronico, sintomi psicosomatici, sintomi depressivi, insonnia, pensieri ricorrenti e disturbanti.

L’EMDR lavora sui ricordi traumatici utilizzando i movimenti oculari o altre forme di stimolazione bilaterale destra/sinistra che attivano circuiti neuronali in cui sono immagazzinati i ricordi.

Il terapeuta guida il paziente nell’elaborazione delle sensazioni, dei pensieri e delle emozioni ad essi associati.
In questo modo, i ricordi perdono la loro carica emotiva negativa e vengono immagazzinati nella memoria in maniera più adattiva, cambiano, inoltre, le credenze negative su di sé derivate dal trauma. Di solito i pazienti riferiscono che il ricordo è ancora presente, ma lo sentono come lontano, sbiadito, come se non potesse più ferirli a livello emotivo.